Questa estate, mentre facevo scuba diving, ho conosciuto un ragazzo inglese che mi ha proposto di fare il broker a Londra. Ne abbiamo cominciato a parlare sul gommone mentre andavamo al sito di immersione.
La cosa mi è interessata molto, ed appena tornato mi sono subito messo a studiare per capire come avrei potuto inserirmi nel mondo della finanza.
Così ho scoperto che, più che il broker, mi sarebbe piaciuto fare il trader.
Ma certo non ci si improvvisa trader, e quindi ho iniziato subito a studiare per saperne di più.
La strada più immediata per muovere i primi passi è senz’altro il trading online, e così ho cercato di capire meglio su internet di cosa si trattasse.
Con disgusto ho dovuto confrontarmi con quanto di peggio possa offrire la rete in termini di pubblicità ingannevole, fatta di messaggi troppo spesso sfacciatamente e spudoratamente truffaldini.
Un girone dantesco dove sono rappresentati tutti i peggiori demoni che abitano l’animo umano.
Tra una iperbole pubblicitaria ed una falsità esclatante, ho cercato chi facesse informazione più seria, e chi proponesse un approccio non troppo ridicolmente esaltante.
Tra le varie offerte di “formazione” al trading online, mi sono rivolto prima di tutto al più evoluto e variegato mondo in lingua anglosassone, con offerte formative di tutti i tipi e per tutte le tasche. Un caos da perderci la testa! “Information overloading” si dice oggi. Poi ho sbriciato anche tra i nostri guru più casarecci, con siti più artigianali e volumi giustamente minori a causa del mercato più ristretto a cui si rivolgono.
Il minimo denominatore comune era però che, a denominatore, avevano tutti il gatto e la volpe di Pinocchio, e non sapevo mai fino a che punto ero consapevole (perchè certo consapevole lo ero) di stare per essere fregato.
Come prima cosa ho capito ad esempio come chi fa i corsi cosiddetti “gratis” su internet, in realtà guadagna dal mandare i corsisti al proprio broker online di riferimento, il quale gli gira una parte dei guadagni fatti sui poveri spovveduti che vanno a fare trading con le poche, e volutamente non complete, nozioni imparate al corso “gratis”.
Ad esempio mi pare di avere inteso (e chi ne sa più di me mi corregga nei commenti se sbaglio), che i broker hanno un conflitto di interessi con i trader, poichè il trader vuole guadagnare il più possibile (il che non vuol dire eseguire più operazioni di trading possibile), mentre i broker guadagnano da quante operazioni fa il trader (a prescindere dal fatto che vinca o che perda). Quindi per il broker il trader deve “tradare” il più possibile!
Dico “mi pare di avere inteso” perchè nessuno che fa i corsi te lo dice: di solito ti danno un paio di nozioni di analisi tecnica e via, subito a “tradare” il più possibile!
A casa mia si dice che le cose gratis sono quelle che costano di più. E nel trading di sicuro si pagano caro, con la veloce estinzione del proprio conto.
Tra le varie forme di trading che ho considerato, non è potuta non presentarsi in tutto il suo fascino la negoziazione delle valute nei mercati del FOReign Exchange: il famosissimo, o meglio “famigerato” Forex!
Il mercato più grande e più liquido al mondo, un mostro spietato che sorridendo ti illude di poterti dare tutto senza limiti, e poi quasi sempre ti toglie invece tutto, con il limite di tutto quello che hai (sto appena cominciando a metabolizzare i concetti di “leva” e “margin call”, spero che li abbia citati appropriatamente; se no, come spero sempre, correggetemi nei commenti).
Affascinato dal rischio, ma senza ancora metterci uno dei miei pochi soldi tenuti da parte con tanta fatica, ho deciso di avventurarmi nello studio del Forex Trading.
Ho preso carta e penna, e mi sono messo a lezione davanti ai video su Youtube a prendere appunti.
Ho scelto i canali che offrivano maggiore completezza di argomenti e maggiore organizzazione nelle playlist, li ho messi in ordine, ed ho iniziato a sciropparmi i loro video uno ad uno.
Cercando di schivare la fastidiosa insistenza con cui ognuno continua ad ogni frase a proporre il proprio broker di riferimento, ho provato a cercare di capire un concetto alla volta.
Quando mi accingevo a finire il quinto guaderno di appunti, e terminato l’inchiosto della terza penna, ho iniziato a mettere in fila i webinar di un sito con un nome strano: “Surfing the Pips”, ed un approccio che nel mondo efficientistico dove sono stato formato viene si solito detto da “fancazzisti”!
Basta solo vedere il loro logo composto da due tavole da surf, con la coppia di valute dell’euro e del dollaro sui surf!
Ahahah! A me piacciono queste cose così lontane dai trader che mettono la camicia celeste con il colletto bianco che aveva Gordon Gekko nel mitico film “Wall Street” dei meravigliosi anni ’80 di quando ero bambino!
Ma Gordon Gekko non aveva consigliato a Bud Fox di studiarsi l'”Arte della Guerra” di Sun Tzu? E questi fanno surf?! Ahahah!
Così nei loro video mi sono imbattuto in un tipo che ti disarma per la sua semplicità ed affabilità, e nello stesso tempo ti insospettisce quando, abituato alle fregature, ti chiedi se, come si dice a Roma, “ci fa o ci è”?!
Cioè, farà finta o è davvero così? Perchè sarebbe troppo bello per essere vero, e ci hanno insegnato che quando le cose sembrano troppo belle per essere vere, beh allora vere non lo sono (questo chi lo diceva, Jordan Belfort? Boh mi pare che una volta l’ho letta attribuita a lui, ma posso assicurarvi che lo dicevano anche i miei nonni).
Tuttavia ho continuato a seguire i webinar di questo ragazzo che si chiama Davide, che racconta di come è stato licenziato dal normale e triste lavoro da ufficio come ce lo abbiamo tutti noi fessi che abbiamo studiato (quanto è facile immaginarlo chiuso in una macchina, un bus o un vagone di metro mentre andava in ufficio!? Quanti di voi/noi lo fanno ancora tutti i giorni?), di come ha “iniziato a leggere i grafici come un libro” ed “ascoltato la lingua del cambio euro/dollaro capendola perchè ci stava sempre insieme, così come capiva solo lui il fratellino più piccolo perchè ci giocava sempre insieme”, e di come è così giunto a scoprire dei pattern segreti, anzi delle “figure segrete” che hanno nomi strani come lo “squalo”, il “rinoceronte”, lo “scoiattolo” ed il “porcospino”… e subito mi è venuto in mente: “e il coccodrillo come fa?” Ah ah ah ah!
Ad un certo punto mi ricordo che ha raccontato anche di come ha comprato un tavolo che si è fatto spedire apposta, che è fatto in modo da permettergli di stare in piedi davanti al computer mentre fa trading, e tra un trade e l’altro balla!
Che altro? Adesso mi sono venute in mente queste cose, poi se me ne vengono altre ve le racconto. Comunque ce n’è abbastanza per decidere se continuare a studiare l’approccio classico previsto per i neofiti del Forex Trading, o continuare a cercare di capire se e cosa ha da trasmettere.
Infatti chi si trova davanti ad un personaggio così non continua ad ascoltarlo come si ascoltano tutti, tanto per sentire che dice. Al contrario ha davanti a sè un’opzione binaria: o “cambia canale” subito perchè pensa “ma chi è ‘sto fricchettone che parla di Yogananda, io avevo cliccato su un video di trading?!”, oppure sceglie di dedicare il tempo necessario a capire che c’ha in testa, perchè sì sembra un po’ fricchettone, ma quello che dice ha delle basi ed io voglio capire dove vuole andare a parare!”
Non serve dire l’ovvio: che ho scelto la seconda opzione e dato tempo e fiducia a questo trader che si autodefinisce “da spiaggia”!
Con una finestra aperta sul video, ed un’altra su wikipedia per cercare chi e cosa fossero i personaggi e le dottrine a cui facesse riferimento, mi sono quindi messo a prendere appunti così come avevo fatto nei video precedenti dove si parlava dei supporti e delle resistenze, ed altre basi elementari dell’analisi tecnica. Insomma l’ho preso seriamente!
Mi sono però accorto da subito che era quasi impossibile appuntarsi organicamente quello che diceva Davide ai webinar. Ciononostante ho continuato a provare a farlo ugualmente.
Aspettando che parlasse di cosa deve fare un trader davanti ad un grafico, mi sono ascoltato la storia della sua vita, i suoi “dieci modi per moltiplicare gli 80 euro di Renzi” (che personalmente non ho mai visto e di cui ho saputo solo dalle notizie), i suoi “dodici motivi per cui fare trading è il mestiere” non solo “più redditizio” ma pure più “ecosostenibile”!
Ahahah! Insomma chi ti mette di buon umore va premiato, ed io continuavo ad ascoltare questi webinar aspettando che si parlasse di come fare trading sui mercati Forex.
Uno dei video migliori devo dire che è stato quello intitolato “Quando è meglio non fare trading”!
Lì ho capito che stavo davanti a qualcosa di diverso. A questo uniamo che non promuovono un broker (o meglio ne promuovono uno “no profit”, dove sarà la fregatura stavolta?), e che pubblicano i grafici delle loro performance.
Qui la cosa si è fatta interessante.
Quello che dice Davide a proposito dell’importanza della psicologia e della meditazione sono tutte cose che condivido (ho fatto anch’io Yoga e mi appassionano le immersioni subacquee, per cui comprendo quanto la respirazione sia importante insieme alla giusta attitudine mentale). Ed anche quello che dice Enrico a proposito del Tai Chi e del Qi Gong sono verità che ho riscontrato quando facevo arti marziali. Ma come direbbe Di Pietro, tutto questo col Forex Trading “che c’azzecca”?!
“C’azzecca, c’azzecca”! Risponderemo in molti, che sappiamo l’importanza della psicologia e dell’attitudine mentale nel trading, come in tantissimi altri aspetti della vita dove ci si deve confrontare con le proprie paure ed i propri complessi repressi, spesso rimossi e mai superati.
Va bene, ma in concreto si guadagna o no? Perchè alla fine stiamo qui per fare trading, mica per fare “sviluppo e miglioramento personale” ed altre belle promesse per cui ci sono coach e corsi apposta, e sempre nuove tecniche con marchi registrati il cui marketing ci promette di darci a tutti l’autostima ed il massimo raggiungimento del nostro successo e l’amore universale…
Insomma come direbbero gli americani: “Show me the money”! (A roma: “Facce vedè li soldi”!)
Ecco la differenza sta tutta qui. Per la prima volta nei video di Surfing The Pips, c’è qualcuno che fa vedere cosa ha prodotto il sistema di trading che propongono. Dicono che hanno gli statement e non sono stati smentiti da nessuno: sarà vero? C’è una authority che verifica gli statement di profitto nel trading? Ancora non lo so, ma per ora mi fido e ci credo. Fanno vedere i grafici e spiegano pure quando hanno perso. Segnatamente c’è un video sui rendimenti del 2013 di un certo Mr. Geoff, che ho capito essere un australiano o neozelandese, che non ho capito se è quel neozelandese in Irlanda che ha contattato Davide grazie al suo blog per proporgli di gestire un hedge fund!
Gestire un hedge fund! Ma ci rendiamo conto? Il sogno segreto dei trader online in pantofole, che fanno trading di nascosto. Uscire allo scoperto al mondo solo una volta che si è vittoriosi! E la vittoria non è un buon trade andato bene (che i prossimi che vanno male potrebbero neutralizzare), ma l’affermazione sociale di poter dire alla moglie o alla mamma che c’è gente con tanti soldi che ha deciso di affidarli a te. Anche la moglie o la mamma potrebbe così capire che “sei bravo” (perchè se glielo dici tu non si fida, ma “se ti hanno dato tutti quei soldi”!). E se hai convinto la moglie o la mamma puoi convincere il mondo!
Insomma a quanto pare Davide adesso gestisce un hedge fund e sta in un Paese tax friendly, non si sa quale ma dalle parti dell’Europa del nord. E dice che ci è riuscito aprendo un blog (sia chiaro che non ho aperto questo mio blog oggi per questo!… mmmh vabbè ma perchè mettere limiti alla provvidenza, non si sa mai!)
Poi ci sono le storie di quelli che ce l’hanno fatta, gli altri (non solo Davide quindi?), e sono coloro che hanno appreso veramente il Forex system. Il primo di cui parla Davide avrebbe addirittura clonato il suo sistema e lo propone a Singapore. Anche lui è un neozelandese…: ma come mai tutti questi neozelandesi si sono interessati al suo sito? Boh un giorno se ne avrò la possibilità dovrò chiederglielo!
Siccome tra i tanti studi e pezzi di carta post-universitari in cui ho sprecato le mie energie, c’è anche un titolo da giornalista (che ho conseguito per la passione in un grande progetto e nell’ingenua illusione che, se accompagnato da grande impegno e sacrificio, potesse essere considerato qualcosa di più che un semplice mezzo per competere al fine di aggiudicarsi la prospettiva di un lavoro non retribuito), ho avuto un’idea.
L’intuizione è stata questa: “Perchè non vediamo com’è davvero da dentro? Tutti alla fine nascondono qualcosa, ma se andassi a stare con loro ed imparassi a fare quello che fanno loro? Posso raccontare cosa vedo con i miei occhi di chi sta apprendendo?”
“Che domande sceme! Innanzitutto che occasione hai per andare da loro? Che ruolo potresti avere per una eventuale collaborazione? E poi e soprattutto, non ti diranno di venire a raccontare quello che vedi, vorranno farlo loro, per parlare sempre bene di sè!”
Però ci ho pensato e mentre pensavo scrivevo, e alla fine ho scritto una email.
Innanzitutto l’occasione l’ho trovata: è l'”Isola dei Trader”. Non vi racconto cos’è, andatevela a vedere al sito www.isoladeitrader.com e fatevi un’idea di come si è svolta l’anno scorso.
Per quanto riguarda il fatto che non accetterebbero il blog di un narratore che partecipa all'”Isola dei Trader” e la racconta, lasciamo che siano loro appunto a non accettarlo… quindi io lo propongo!
Così quella email che ho scritto, dopo averci pensato una notte, l’ho inviata la mattina.
Più tardi in mattinata mi ha risposto Linda, la loro responsabile del Customer Care.
Più tardi nel pomeriggio mi ha telefonato Daniele, un loro collaboratore, per dirmi che Davide ed Enrico erano interessati a parlarmi su skype, ed abbiamo fissato un appuntamento.
Più tardi in serata ho parlato su skype con Davide ed Enrico, e appena chiusa la conversazione con loro ero già a cercare un biglietto aereo (costosissimo perchè l’evento era tra soli 3 giorni)!
Questo è successo infatti solo ieri, ed oggi sto preparando le valigie.
Vado all'”Isola dei Trader” organizzata da Davide ed Enrico e dallo staff di “Surfing The Pips”.
Ho così deciso di aprire questo “instant blog” per raccontare la mia esperienza all’isola.
C’è da dire che la formazione all’isola prevede che siano stati fatti il Modulo 0, il Modulo 1 ed il Modulo 2 della didattica di “Surfing The Pips”.
Io non ho fatto neanche il Modulo 0! Quindi sono rassegnato nella consapevolezza che guarderò senza capire nulla.
Ma mi voglio esporre a questa esperienza lo stesso, e forse capirò dopo, quando avrò fatto i moduli 0, 1 e 2.
L’avessi saputo prima mi sarei preparato, sarebbe stato perfetto. Ma se aspettiamo sempre il momento perfetto per fare le cose, possiamo passare tutta la vita a non fare niente. Quindi faccio quello che posso fare con quello che ho adesso, “hic et nunc”.
Non so come andrà a finire, ma ve lo racconterò.
Siccome nella vita ho fatto prima e soprattutto altro, e dalla strage di sogni di cui vedo essere cosparsi i campi di battaglia del Forex Trading, sospetto che potrei molto facilmente dover tornare a fare altro (per motivi che adesso confesso di non avere la cultura finanziaria di prevedere), spero che non me ne vogliate se per adesso mi firmo solo con il mio nome di battesimo: Fabio.
Chissà che poi mi debba trovar costretto a veder associato a vita il mio nome su google a questa follia fatta alla fine di un’estate “di tanto tempo fa, nel 2014” a Creta, perchè sono andato a scoprire le figure segrete dello “scoiattolo” e del “porcospino” di Davide ed Enrico!
Però intanto io ci vado ed anzi ci metto tutta la mia passione, l’impegno e la mia buona fede. Perchè se non si è aperti di cuore non si può apprendere nulla, e non si può accogliere niente nella vita se non si sceglie, consapevolmente e con un rischio calcolato, di fare quello che facciamo tutti quando ci godiamo un bel film: sospendere l’incredulità.
Voglio credere che questa sia la strada per entrare nel Forex Trading con un metodo giusto che può darmi da subito delle soddisfazioni, anche se piccole, ma scalabili. Poi voglio apprendere sempre di più ma prima devo cercare di non bruciarmi e di non associare al trading sofferenza, rabbia e frustrazione: sarebbe l’errore peggiore.
Per questo vado all’isola con i piedi di piombo, ma ci vado. E con quei piedi voglio camminare ed andare avanti, ed oggi faccio il primo passo scrivendo questo primo post.
Vi racconterò giorno per giorno quello che faccio, e cercherò di farvi vedere il più possibile quello che vedo con foto e se possibile con video.
Se vorrete seguirmi e sapere come va a finire, mi trovate qui:
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